martes, noviembre 22, 2005

Treinta millones de litros de leche para niños y lactantes fabricadas por Nestlé, resultaron contaminadas

Latte per bambini sequestrato in tutta Italia

«Sotto accusa» quattro marchi Nestlè: Mio, Mio Cereali, Nidina 1 e Nidina 2. La Forestale: le confezioni ora in commercio sono sicure

MILANO -
Trenta milioni di litri di latte per bambini sono stati sequestrati in tutta Italia in una maxi operazione condotta dalle prime ore di questa mattina dagli uomini del Corpo forestale. Si tratta delle confezioni di Mio, Mio Cereali, Nidina 1 e Nidina 2, tutti marchi della Nestlè e tutti con scadenza settembre 2006, tranne il Nidina 1, che scade a maggio del prossimo anno. A firmare l'ordinanza di sequestro è stato il procuratore capo di Ascoli, Ponticelli, titolare dell'inchiesta. Il latte risulta avariato da una sostanza prodotta dalla confezione. Un portavoce di Nestlé ha ha detto che il latte alterato è stato ritirato in Francia, Spagna e Portogallo, oltre che in Italia.

ANALISI - L'operazione è partita dopo i risultati delle analisi dell'Arpam della Regione Marche. Un primo sequestro di due milioni di litri riguardante solo latte Mio e Nidina 2 risale al 9 novembre. Ora le analisi hanno accertato che tutte le confezioni in scadenza a settembre 2006 sono contaminate. In realtà, spiegano dalla Forestale, non è ancora stato stabilito se la sostanza sia tossica o meno ma aveva comunque alterato il latte. Oltre che in supermercati, negozi e farmacie, i sequestri sono in corso anche nei magazzini di stoccaggio. Il latte Mio, Mio Cereali e Nidina 2 è per i bambini da 1 anno in su mentre il Nidina 1 è per i neonati. La Nestlè, fanno sapere dalla forestale, ha già sostituito il contenitore incriminato: i prodotti sugli scaffali dei negozi con scadenza da ottobre 2006 in poi non presentano alcuna alterazione e possono quindi essere acquistati.

TOSSICITA' - «Secondo quanto ci risulta non ci sono però dati scientifici che indichino una possibnile tossicità delal sostanza in questione» spiega il professor Domenico Pellegrini, del dipartimento di farmacologia dell'università di Firenze. «E' che chiaro che questo non rappresenta una prova assoluta sulla sua mancanza di tossicità, ma questa eventualità appare francamente improbabile». «Questa sostanza ha un numero EINECS, cioè quello previsto per la registrazione prima dell'introduzione in commercio» completa il professor Enzo Chiesara, ordinario di tossicologia della facoltà di medicina dell'università di Milano. «Si tratta di un cosiddetto "fotoiniziatore" necessario alla colorazione, e confermo che non è presente su nessuna lista delle organizzazioni internazionali delle sostanze pericolose, quindi possiamo stare assolutamente tranquilli». «Tra l'altro, aggiunge l'esperto, «il fatto che sia autorizzato all'uso sui tetrapak conferma il suo profilo di sicurezza».

IL SITO SUl sito ufficiale dell'azienda non riporta informazioni sui sequestri eseguiti, ma segnala in un comunicato ufficiale datato 21 novembre di «aver immediatamente provveduto al ritiro dal commercio di tutti i prodotti segnalati dall’Autorità» e di aver preso la decisione «come misura di estrema cautela verso i nostri consumatori anche se, in base alle stesse dichiarazioni del fornitore delle confezioni e ad un'analisi rigorosa effettuata sui dati disponibili, ottenuti anche da enti indipendenti, non si ritiene che la presenza di ITX rilevata nei prodotti analizzati costituisca un rischio per la salute».

22 novembre 2005

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